Se si considera il numero di opere pubblicate,
le edizioni di romanzi, poesia e teatro del Brasile rappresentano
da sole la metà della produzione letteraria di tutta
l'America latina. La letteratura brasiliana, nel suo sviluppo,
ha grosso modo accompagnato le principali vicende storiche del
Paese: il Periodo Coloniale, dal 1500 all'Indipendenza del 1822,
caratterizzato da uno stile barocco ed arcadico, ed il Periodo
Nazionale, dal 1822 in poi. Alcuni importanti movimenti letterarì
del Periodo Nazionale possono essere collegati agli sviluppi
politici e sociali del momento: il Movimento Romantico in letteratura
ha coinciso con i 57 anni dell'Impero, il periodo Parnassiano
e Realista è fiorito durante i primi decenni della Repubblica,
seguito, intorno alla metà del secolo, da quello Simbolista.
Nel secolo ventesimo, il sorgere dì un Movimento Modernista,
impregnato di estetismo d'avanguardia, fu celebrato nel corso
della famosa Settimana dell'Arte Moderna di San Paolo del 1922.
Questo movimento influenzò in maniera profonda non solo
la letteratura ma anche la pittura, la scultura, l'architettura
e la musica brasiliane.
Molti tra i più insigni scrittori del Periodo Coloniale
furono gesuiti, catturati dal fascino della nuova terra e dei
suoi abitanti. Tra questi va ricordato Padre José de
Anchieta (1534-1597), un poeta dedito alla evangelizzazione
degli índios, Gregório de Matos (1623-1696), che
compose poesie venate dì lirismo e misticismo, ma che
è noto soprattutto per la sua vena satirica, ed il famoso
predicatore Padre Antônio Vieira (1608-1697). I poeti
dell'Arcadia, Cláudio Manuel da Costa (1729-1789), Basílio
da Gama (1740-1795) e Tomás Antônio Gonzaga (1744-1810)
furono autori di poemi lirici ed epici ma sono ricordati anche
per aver preso parte al movimento di liberazione noto con il
nome di "Cospirazione di Minas" (Conjuração
Mineira).
Nel 1808, il trasferimento in Brasile della famiglia reale portoghese
portò con se lo spirito del Movimento Romantico, che
allora in Europa muoveva i primi passi.
Gli scrittori brasiliani iniziarono ad elaborare concetti nuovi,
come quello della libertà individuale, del soggettivismo
e dei temi sociali in genere. A seguito dell'indipendenza dal
Portogallo, la letteratura romantica si diffuse esaltando la
singolarità dei tropici brasiliani e dei suoi indigeni,
esprimendo preoccupazione per gli schiavi africani e descrivendo
la vita delle città.
Alcune delle più note figure del Periodo Romantico furono
poeti come Castro Alves (1847-1871), che scrisse sugli schiavi
africani, e Gonçalves Dias (1823-1864) che narrò
invece sui nativi indiani. Manuel Antônio de Almeida (1831-1861)
è ritenuto il primo scrittore brasiliano di letteratura
picaresca. José de Alencar (1829-1877) scrisse una serie
di romanzi di successo tra cui Iracema, sugli indiani, 0 Guarani,
un romanzo storico, ed ancora romanzi di soggetto regionale,
sociale e metropolitano. Dei romanzieri dei Periodo Romantico
due sono ancora oggi letti in Brasile: Joaquim Manuel de Macedo
(1820-1882), che scrisse A Moreninha, una storia molto nota,
e Alfredo D'Escragnolle Taunay (1843-1899), l'autore di Inocência.
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