Durante la Settimana dell'Arte Moderna, svoltasi
a San Paolo nel 1922, gli artisti manifestarono la loro insoddisfazione
nei confronti del mondo "accademico" in tutti i settori
dell'arte brasiliana. Certamente i modernisti desideravano colpire
e scandalizzare gli accademici. Quantunque non sia chiaro se
il movimento modernista del '22 coincise con alcuni cambiamenti
di prospettiva oppure li determinò, è certo però
che aprì nuovi orizzonti comee quello di una ricerca
critica della qualità, nel perseguimento di nuovi valori
e rifiuto dei vecchi stereotipi europei. Certamente la pittura
brasiliana, non potendo contare su una tradizione di prestigio
nel momento in cui negli anni '20 emerse dalle nebbie dell'accademia,
non fece che aderire all'ondata innovatrice che stava invadendo
l'Europa. Ma dall'Europa furono importate soltanto le tecniche,
perché le atmosfere ed i soggetti furono decisamente
brasiliani. Nel 1913, Lasar Segall (1891-1957) fu il primo artista
brasiliano ad esporre opere d'arte moderna. Tra i partecipanti
alla Settimana dell'Arte Moderna, uno dei più rimarchevoli
fu senz'altro Emiliano Di Cavalcanti (1897-1976), un vero bohemien
che veniva da una famiglia di poeti e generali, il quale amava
godersela nei bassifondi di Rio dipingendo seducenti donne mulatte.
Cândido
Portinari (1903-1962), che veniva da una piccola piantagione
di caffè nell'interno dello stato di San Paolo, fu il
primo artista brasiliano a raggiungere la fama internazionale
cimentandosi, in maniera del tutto personale, con i colori e
i soggetti del Brasile. Una volta si procurò 30 chili
di terra proveniente da differenti zone del Paese e mescolò
questo terriccio nero, rossastro e giallo ai colori della sua
pittura. Nelle sue tele, Portinari riusciva a cogliere la semplice
vita della gente comune, comunicando in maniera drammatica le
loro gioie e le loro sofferenze. Il respiro universale della
sua arte gli procurò commesse da tutto il mondo, tra
le quali quella per i monumentali murales nella Biblioteca del
Congresso di Washington e delle Nazioni Unite di New York, dedicati
questi ultimi ai temi della pace e della guerra.
La Seconda Guerra Mondiale interruppe i rapporti tra gli artisti
brasiliani ed il mondo artistico internazionale, anche se in
Brasile vivevano ormai molti artisti stranieri. Alla fine della
guerra la produzione artistica fu notevolmente stimolata dalle
sponsorizzazioni finanziarie. Verso la fine degli anni '40,
a Rio de Janeiro, fu creato il Museo d'Arte Moderna e, a San
Paolo, sia il Museo d'Arte Moderna che il Museo d'Arte fondato
da Assis Chateaubriand. Grazie anche ai numerosi corsi d'arte
che si tenevano nei musei, le mostre d'arte e le altre attività
museali ricevettero un notevole impulso in tutto il Brasile.
La Biennale di San Paolo, creata nel 1951 da Francisco Matarazzo
Sobrinho, contribuì a richiamare gli artisti brasiliani
ad una maggiore attenzione per il mercato artistico internazionale
e ad introdurre in Brasile le nuove tendenze dell'arte. Durante
gli anni '50, le Biennali costituirono i più importanti
avvenimenti artistici dell'America Latina e fecero di San Paolo
il centro delle grandi mostre d'arte contemporanea, nonché
di "retrospettive" dei movimenti internazionali.
Ai nostri giorni l'arte brasiliana è sicuramente affermata
e i pittori, gli scultori e gli incisori del Brasile espongono
nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo. Tra gli artisti
contemporanei vanno ricordati Lygia Pape, Amélia Toledo,
Cildo Meireles, Jac Leirner, Regina Siveira, José Rezende,
Waltércio Caldas Jr., Anna Bella Geiger, Rubem Valentim
e Glauco Rodrigues.
|