Il dominio portoghese
Dopo il 1640, anno in cui le Corone di Spagna e Portogallo si
divisero nuovamente, il Brasile tornò sotto il dominio
portoghese e divenne un vicereame.
L'espandersi della colonizzazione del paese verso sud fu preceduto
dalla penetrazione di vaste aree dell'interno ad opera di missionari
gesuiti operanti nella valle dell'Amazzonia sin dagli inizi
del XVI secolo. Nel frattempo gruppi di paulisti (residenti
di São Paulo) avevano raggiunto l'alto corso del Paraná
durante spedizioni finalizzate alla cattura di indigeni da utilizzare
poi come schiavi; questa pratica suscitò la ferma condanna
dei missionari gesuiti che, inizialmente, ottennero l'appoggio
della Corona. Molti paulisti furono attratti dalla ricerca di
oro e diamanti, specialmente dopo la scoperta nel 1693 di vasti
giacimenti nella regione del Minas Gerais; altri si dedicarono
alle colture di canna da zucchero e caffè.
Il primo ministro portoghese, il marchese di Pombal, promosse
numerose riforme nelle colonie brasiliane: liberò gli
amerindi ridotti in schiavitù e incoraggiò l'immigrazione,
ridusse le tasse a carico dei coloni, abolì il monopolio
regio del commercio estero brasiliano e centralizzò la
burocrazia amministrativa, trasferendo la sede del governo da
Bahía a Rio de Janeiro. Allontanò inoltre i gesuiti
dal paese (1760), cedendo alle richieste di molti proprietari
terrieri irritati dall'azione dei missionari in difesa degli
indigeni e dal loro crescente potere economico.
L'indipendenza
Le guerre napoleoniche alterarono profondamente il corso della
storia brasiliana. Quando nel novembre del 1807 Napoleone invase
il Portogallo, il principe Giovanni si rifugiò con la
sua corte a Rio de Janeiro, dove pose la sua residenza e la
sede del governo locale.
Durante il suo soggiorno nella colonia, e prima di fare ritorno
in patria col titolo regale e il nome di Giovanni VI (1821),
il sovrano in esilio perdette progressivamente popolarità
tra i suoi sudditi a causa della corruzione e dell'inefficienza
che caratterizzarono la sua opera. Egli favorì così
il diffondersi delle idee repubblicane, che già nelle
vicine colonie spagnole originavano diffusi moti indipendentistici
e che nel 1816 portarono all'occupazione della Banda Oriental
(Uruguay), allora sotto il controllo dei rivoluzionari ispano-americani
e ufficialmente annessa al Brasile cinque anni dopo. Poco prima
della sua partenza per il Portogallo, Giovanni VI nominò
il figlio Don Pedro sovrano reggente del Brasile. Nel 1822 questi
convocò un'Assemblea costituente e proclamò l'indipendenza
del paese, assumendo il titolo imperiale e il nome di Pietro
I. In breve tempo tutte le truppe portoghesi lealiste furono
costrette ad arrendersi all'autorità del nuovo regime.
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