L'Estado Novo
Il nuovo regime fu ufficialmente denominato Estado Novo (stato
nuovo). Una serie di decreti estese e migliorò l'assistenza
ai lavoratori delle piantagioni, garantendo a Vargas il consenso
di gran parte della popolazione. Il carattere totalitario del
suo regime non gli impedì peraltro di mantenere buone
relazioni con gli Stati Uniti e le altre democrazie occidentali.
Intervenuto a fianco degli Alleati nella seconda guerra mondiale
e ottenuto in questo modo il rinnovato sostegno del potente
vicino statunitense, il regime di Vargas fu in grado di lanciare
un vasto programma di espansione industriale, basato sulla produzione
della gomma e di altre materie prime indispensabili alla produzione
bellica. Sul piano interno, tutte le restrizioni alle attività
politiche furono gradualmente rimosse, e nell'immediato dopoguerra
furono annunciate libere elezioni in vista delle quali fu decretata
un'amnistia per tutti i prigionieri politici.
Durante la campagna elettorale alcune disposizioni di Vargas
fecero temere l'aprirsi di una nuova fase totalitaria del regime,
così che nell'ottobre del 1945 un colpo di stato militare
lo obbligò alle dimissioni. Le elezioni presidenziali
tenute in dicembre furono vinte a grande maggioranza dall'ex
ministro della Guerra, Eurico Gaspar Dutra, mentre il Parlamento
formulò una nuova Costituzione, entrata in vigore nel
settembre del 1946.
Nei mesi seguenti, sullo sfondo dell'accendersi della Guerra
Fredda, apparve chiara la scelta filoccidentale del Brasile,
confermata dall'adesione al trattato di Rio e dall'introduzione
di misure restrittive limitanti l'attività di esponenti
e movimenti comunisti nel paese.
La seconda presidenza di Vargas
Nel gennaio del 1951 Getúlio Vargas tornò al potere,
dopo aver sconfitto a larga maggioranza i candidati rivali alle
presidenziali dell'ottobre precedente. Formato un gabinetto
di coalizione con tutti i partiti maggiori, egli adottò
misure di emergenza per riassestare il bilancio nazionale, ridurre
il costo della vita, aumentare i salari ed estendere l'assistenza
sociale; in un secondo momento giunse anche alla decisione di
nazionalizzare le risorse petrolifere. La contraddittorietà
del programma finì col renderlo oggetto di una dura opposizione
sia da parte delle forze moderate sia di quelle radicali, frange
delle quali avevano già iniziato a mettere a segno azioni
terroristiche.
L'assassinio nell'agosto del 1954 di un ufficiale dell'aviazione
in un attentato portò alla richiesta di dimissioni di
Vargas da parte dei militari; certo dell'imminenza di un pronunciamento
ai suoi danni, il presidente annunciò il passaggio di
consegne al suo vice, João Café Filho, e alcune
ore dopo si suicidò.
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